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Il Palazzo

Riservati un soggiorno

nel cuore di Roma

Casa Fabbrini Bocca di Leone Fancy Suites si trova all’interno di un palazzo nobiliare in Via Bocca di Leone 43, una pittoresca stradina del centro storico di Roma, a metà fra Via del Corso e la scalinata di Piazza di Spagna.

Questo palazzo sorge in una delle zone più antiche della città, Rione Campo Marzio, e ha mantenuto intatto lo charme delle origini in virtù di un accurato restauro conservativo che ha accentuato l’ampiezza degli ambienti, contraddistinti da soffitti alti e ariosi e grandi finestre che enfatizzano la luminosità naturale di tutte le stanze.

Le suites e il grande salotto per gli ospiti rappresentano al meglio lo stile peculiare di Casa Fabbrini.

I complementi d’arredo, i letti e le finiture sono stati selezionati o realizzati su misura per dare vivacità, calore e confortevolezza a una dimora d’altri tempi, accogliente come una casa, ricca di servizi come un hotel.

La guesthouse Bocca di Leone si trova al piano nobile del palazzo (il secondo piano) ed è costituita da 4 suites, ideali per coppie o famiglie con bambini che desiderano avere tutte le meraviglie di Roma a portata di mano.
L’elegante salotto, impreziosito da divani, poltrone, tavolini e lampade di design, è il risultato della passione dei Fabbrini per l’arte dell’ospitalità, poiché ogni dettaglio è un segno di sobria ricercatezza.

Scopri un angolo fatato

tra le vie dello shopping

Il palazzo che ospita Casa Fabbrini Bocca di Leone offre il privilegio di essere a due passi da tutte le attrattive più ricercate dai turisti e, al contempo, l’opportunità di svelare l’autenticità di un mondo in cui la tradizione è da sempre legata alla creatività, come dimostrano le botteghe artigiane disposte su questa via e gli scorci di pura bellezza disseminati nelle stradine circostanti.

Non è un caso che Via Bocca di Leone sia stata scelta spesso come dimora da artisti, scrittori e personalità di spicco che dall’estero sono venuti a vivere a Roma.
Una targa accanto la nostra guesthouse ricorda, infatti, una narratrice e poetessa austriaca che visse qui negli anni Sessanta, Ingeborg Bachmann, che della Città Eterna scrisse: “Ho visto che dicendo Roma si evoca ancora il mondo e che la chiave della forza sono quattro lettere S.P.Q.R.”.